E’ – o era – la festa più amata dell’anno; la festa in cui si è tutti un po’ più buoni; la festa in cui ci si scambiano regali; la festa che, come vuole la tradizione, si passa con i propri cari e familiari. Stiamo parlando del Natale, che cade ogni anno il 25 di Dicembre.
Numerose pubblicità recitano che a Natale si è tutti più buoni; una pubblicità, in particolare, è divenuta famosa grazie a una canzone che la accompagna, originale, che recita che durante il Natale si può fare quello che non si può fare mai. Chi non ha mai canticchiato questa canzone, anche senza pensarci troppo?
E, d’altronde, è sempre stato vero: nell’immaginario comune, il Natale, è da sempre la festa per eccellenza, durante la quale tutto il mondo si ferma, tutti si riuniscono intorno a una tavola, scende la neve (dove scende), si ascolta musica tipica del periodo, si ammirano le luci ipnotiche che rendono tutto molto più allegro, i dolci e i cibi che si assaporano solo in quel periodo dell’anno, si scartano i regali e ci si sente più in pace con se stessi.
Eppure, da un po’ di anni a questa parte, moltissime persone si lamentano di qualcosa in particolare: il Natale non è più lo stesso. Non sanno spiegare come mai: ha perso il suo fascino? E’ diventato una festa come un’altra? Non trasmette più le stesse sensazioni? Qualsiasi sia il motivo, ogni anno, i social vengono inondati di messaggi che diventano via via più cupi: almeno ogni anno, si può leggere qualcuno che ha scritto “il Natale di quest’anno è sembrato molto meno Natale dei Natale precedenti”.
Forse, il motivo, è da ricercare nel modo in cui vediamo il Natale: la festa, forse, è magica solo quando siamo bambini. Da bambini il Natale si vive in maniera molto diversa: si hanno le vacanze a scuola, si può stare a casa senza fare niente, si ricevono giocattoli in regalo, si crede nell’esistenza di Babbo Natale, si mangia il pandoro. Tutto è magico, tutto ha un’aria più spensierata.
Poi si cresce, e ahimè, il Natale cambia volto: anzitutto le vacanze natalizie diminuiscono di durata di anno in anno (soprattutto poi, quando il Natale cade durante un weekend, come quest’anno), e a volte non se ne gode nemmeno, a causa del proprio lavoro; i regali bisogna comprarli, e questi diventano uno stress immane che occupa un sacco di tempo; non si crede più all’esistenza di Babbo Natale. Il Natale diventa, quindi, una festa stressante.
C’è, poi, il problema che molti provano a mettere in risalto da anni a questa parte: il Natale, in fondo, perde molto della sua magia, poiché – da anni – non è più solamente una festa religiosa, ma una macchina capitalista. Ogni cosa, durante il periodo natalizio, viene inventata e ingegnata con l’intento di spendere soldi. Da piccoli questa cosa non ci tocca molto da vicino, ma più si cresce più ci si rende conto che a volte, di questo periodo, i soldi vengono buttati.
Un ultimo motivo per cui il Natale potrebbe sembrarci diverso da quelli precedenti, di anno in anno, è la nostra sensibilità a ciò che accade intorno a noi. Più cresciamo più diventiamo consapevoli del mondo intorno a noi – sia nel nostro piccolo sia su una scala molto più ampia. Festeggiare in maniera spensierata, quando tantissime cose turbano la nostra coscienza e il nostro stato d’animo, a volte risulta un tantino troppo.
Qualunque sia il motivo alla base del cambiamento delle feste di Natale di anno in anno, una cosa rimane certa: il Natale è un modo per passare del tempo con le persone che si amano, e quella non è mai una brutta cosa.