Per i più giovani il nome di Enrico Caruso dirà poco o nulla. Per gli esperti del mondo musicale e la città di Napoli è invece, da sempre, fonte di grande orgoglio. Considerato dagli addetti al settore come uno dei più grandi tenori della musica mondiale, Enrico Caruso nasce a Napoli il 25 febbraio del 1873, partendo alla conquista del mondo.
Proprio per celebrare i 150 anni della sua nascita il Ministero della Cultura e il comune di Napoli hanno organizzato sabato 25 febbraio un concerto nella Chiesa dei Santi Giovanni e Paolo a Napoli nelle vicinanze dell’abitazione in cui il celebre tenore trascorse la sua infanzia ed oggi, invece, sede di un apposito museo. L’evento, introdotto dagli interventi di Raffaele Reale, presidente dell’associazione Casa Museo Enrico Caruso, dal direttore della Casa Museo Gaetano Bonelli e dal direttore artistico Ivano Caiazza, ha visto l’esibizione di figure come Walter Omaggio, Alessandro Lualdi, Andrea Cataldo, Elide Facciuto, Luigi Cirillo e Francesco Pareti, perfettamente conosciuti dagli esperti del campo.
La ricorrenza ha visto, come anticipato, anche la celebrazione unanime dell’universo politico italiano e, nello specifico napoletano. Il Ministero della Cultura, tramite apposito post comparso sulla propria pagina instagram, ha riportato le parole di Gennaro Sangiuliano, Ministro della Cultura:
«La voce di Enrico Caruso, un’intonazione perfetta. Ha saputo illuminare la musica con la propria voce, con la propria creatività. Nell’interpretazione musicale unico e irripetibile. Caruso è un esempio eccelso del genio italico. Al fine di celebrare l’anniversario al Museo Memus del Teatro San Carlo, alle ore 12, si è svolto un incontro con Pituello e Ugo Piovano alla presenza del direttore di Palazzo Reale, Mario Epifani. È anche l’occasione per sancire la collaborazione con il Comune di Napoli, che donerà al Museo Caruso gli atti di nascita e morte del grande tenore».
La città di Napoli vedrà difatti la nascita del primo museo nazionale dedicato a Enrico Caruso che sarà ospitato da Palazzo Reale dal 20 luglio 2023 e che vedrà la presenza di cimeli, di animazioni in 3d, piattaforme multimediali, postazioni e installazioni musicali e cinematografiche, un caleidoscopio di effetti rivolto al pubblico.
Queste la parole dell’amministrazione di Napoli, rappresentata dal sindaco Gaetano Manfredi: «Il Museo Caruso è atteso da tanti anni, è un grande riconoscimento a un artista straordinario che ha rappresentato l’Italia nel mondo ed è stato un grande ponte tra l’Italia e gli Stati Uniti e finalmente nella sua città, che ha tanto amato, ha quel grande riconoscimento e quella grande rappresentazione della sua storia e della sua arte. Ringrazio il il ministro Sangiuliano che sta fortemente sostenendo e spingendo questo progetto che sarà molto vicino all’iniziativa nei modi più opportuni e metteremo a disposizione tutta la documentazione in nostro possesso da aggiungere ai tanti cimeli e ai tanti documenti che verranno raccolti».